Patologie

Piede Diabetico

Per piede diabetico si intende l’insieme delle alterazioni morfologiche e funzionali (ossee, articolari e cutanee) secondarie alla presenza di ateropatia ostruttiva periferica e/o neuropatia diabetica. Si caratterizza per la presenza di ulcerazioni, spesso complicate da infezioni cutanee (ulcere infette) e ossee (osteomieliti) che, se evolvono verso la gangrena rendono l’amputazione l’unica soluzione terapeutica possibile. Nel piede diabetico, spesso, sono contemporaneamente presenti segni legati alla neuropatia diabetica (piede neuropatico), alla ateropatia diabetica (piede ischemico) ed alle infezioni (piede infetto).

Alluce Valgo

L’Alluce Valgo o abdotto valgo è caratterizzato dalla deviazione del I° dito verso le altre dita, spesso accompagnata da sovrapposizione, o sottoposizione al II° dito o facendo deviare anche questo verso l’esterno. L’articolazione corrispondente diventa pronunciata, spesso è dolente e può presentare ipercheratosi/tilomi (=callosità) e/o borsiti (=infiammazioni delle borse) per il conflitto con le calzature, che è opportuno sottoporre a trattamento podologico. Spesso il movimento dell’alluce si riduce progressivamente, fino a portare anche ad un hallux limitus/rigidus. In genere le cause dell’alluce valgo sono legate alla familiarità, all’utilizzo di calzature inadeguate (specie se a punta), e/o a problemi biomeccanici (sindorme pronatoria). Per proteggere le sporgenze ossee dai conflitti con le calzature e/o borsiti , il Centro Podologico Di Salvatore Savio realizza ortesi digitali specifiche.

Vesciche

Le vesciche sono una risposta da parte della cute per proteggere i tessuti sottstanti sollecitati da un eccessivo stress da sfregamento e/o frizione. Si formano quindi delle bolle con raccolta sierosa o siero-ematica. I sintomi sono dovuti al dolore legato soprattutto all'eccessiva pressione che il liquido esercita su i tessuti sottostanti.

Ipercheratosi

L'ipercheratosi, definita comunemente callosità, callo, occhio di pernice o durone, è un ispessimento dello strato esterno della pelle, può interessare svariate zone del piede, assumere diversi aspetti clinici e dipendere da più di una causa. Le zone maggiormente colpite sono la pianta (ipercheratosi plantare), nello specifico al di sotto delle teste metatarsali, e le dita (ipercheratosi digitale). In quest' ultimo caso, parleremo di ipercheratosi interdigitale quando l'ipercheratosi è presente tra un dito ed un altro; dorsale quando si trova sul dorso del dito; apicale quando è all'estremità del dito; subungueale quando è al di sotto dell' unghia; si parla, invece, di onicofosi quando l’ipercheratosi è presente tra l' unghia ed il margine del dito. Zone raramente affette da ipercheratosi sono: il dorso del piede e il margine esterno o interno del piede. Il quadro clinico muta in base alla tipologia di ipercheratosi:

  • la placca callosa è un’ipercheratosi estesa
  • il tiloma è un'area di ipercheratosi molto spesso tondeggiante e circoscritta
  • l' heloma ha una forma circolare, è caratterizzato da un nucleo ben definito, e si distingue in molle e duro.
Le cause della formazione di ipercheratosi sono da attribuire principalmente ad un eccessivo carico, in seguito ad alterazioni della struttura del piede, o ad attrito, ad esempio quello provocato da una scarpa troppo stretta; anche patologie tipicamente dermatologiche come la psoriasi possono essere causa di ipercheratosi. Il trattamento podologico (curettage podologico-pedicure curativo) consiste in primo luogo nell' asportazione dell'ipercheratosi, con metodi incruenti, per eliminare il dolore. In secondo luogo, si ricercano e si interviene sulle cause della patologia, in modo da evitare recidive con plantari su misura e/o ortesi in silicone.

Fascite Plantare

La fascite plantare è una patologia relativamente frequente; rappresenta, infatti, circa il 10% di tutte le patologie che interessano il piede ed è una delle più comuni cause di dolore al tallone. I soggetti maggiormente interessati dal problema sono i praticanti sport, ma anche i soggetti affetti da obesità. La fascite plantare anatomicamente parlando è una fascia particolarmente robusta costituita da tessuto fibroso; questo origina dal calcagno (l’osso più grande del piede e anche quello maggiormente sollecitato) e finisce per inserirsi su tutte le falangi prossimali. La fascia plantare ricopre un ruolo di notevole importanza nella trasmissione del peso del corpo durante le fasi di deambulazione. Anatomicamente e funzionalmente parlando, la fascia plantare presenta una continuità con il tendine calcaneale detto anche, più comunemente, tendine di Achille. la fascia plantare può essere suddivisa in tre distinte componenti; quella mediale (ovvero quella lungo il bordo interno del piede), quella centrale (la più estesa e anche la più resistente) e quella laterale (ovvero quella sul bordo esterno del piede). Superiormente alla fascia plantare è presente il muscolo flessore breve delle dita che si inserisce sul calcagno; al di sotto della fascia plantare è invece presente il cosiddetto cuscinetto adiposo plantare, un accumulo di tessuto adiposo la cui funzione è sostanzialmente quella di assorbire gli urti a cui il piede è continuamente sottoposto. La fascite plantare può manifestarsi sia a livello del calcagno sia a livello del mesopiede; nel primo caso si parla di fascite plantare prossimale, mentre nel secondo caso si parla di fascite plantare distale.

Metatarsalgia

Le ossa metatarsali sono le ossa lunghe del piede. Si trovano tra le ossa che formano la caviglia (ossa tarsali) e le ossa delle dita (falangi). La metatarsalgia è uno stato doloroso che colpisce le teste dei metatarsi ed è provocata dalla compressione del nervo plantare digitale. Le cause della metatarsalgia spesso coincidono con un eccesso di attività di carico come correre, saltare o camminare. Frequentemente è causa dell’ utilizzo di scarpe non sufficientemente “comode”, cioè eccessivamente strette in punta o che caricano in modo eccessivo il peso del corpo sull’avampiede (ad es. calzature con tacco molto alto). La metatarsalgia può inoltre insorgere come localizzazione al piede di malattie di tutto l’organismo, come l’artrite reumatoide o il diabete, dove può portare alle ulcerazioni della pianta; può seguire un trauma con fratture delle ossa del piede; può essere associata a deformità come l’alluce valgo e le dita a martello o a malattie dei nervi del piede, come il neuroma di Morton. La metatarsalgia provoca bruciori oppure forti dolori intermittenti a metà del piede, in corrispondenza delle teste metatarsali. Nelle fasi acute il dolore rende intollerabile la deambulazione e la funzionalità e la sensibilità di avampiede e dita è ridotta. Visivamente inoltre, dà luogo a quella tipica callosità plantare (ipercheratosi), assai spessa, che si forma nella parte anteriore del piede, al centro della pianta. Per curare la metatarsalgia è spesso indicato l’utilizzo di un plantare ortopedico. Il plantare ristabilisce la corretta distribuzione del peso sul piede alleviando la pressione sui metatarsi e, di conseguenza, alleviando il dolore.

Neuroma di Morton

l neuroma di Morton è una patologia che colpisce uno dei nervi sensitivi interdigitali del piede. Tali nervi affiancano le ossa metatarsali e raggiungono le dita dei piedi. Il termine neuroma induce a pensare che si tratti di un tumore, ma, in realtà, non è così. Infatti, si tratta di una fibrosi a carico del tessuto nervoso che circonda il nervo sensitivo interdigitale interessato. Questa fibrosi si presenta come un ispessimento, che, in alcuni casi, può sentirsi al tatto. Chi soffre di neuroma di Morton avverte una sensazione dolorosa in corrispondenza del punto in cui si è sviluppata la fibrosi e a livello delle dita raggiunte dal nervo colpito.

Spine Calcaneari

La spina calcaneare è una patologia del tallone. Conosciuta anche con il nome di sperone calcaneare, la spina è in pratica una neoformazione benigna dell’osso ed è situata all’origine della fascia plantare, nella parte inferiore del tallone. È uno sperone lungo alcuni millimetri con la punta rivolta verso le dita.Si riconosce la spina calcaneare con una semplice pressione al centro del tallone, perché si avvertirà subito un dolore pungente e acuto. Sarà comunque la radiografia a confermare la diagnosi manuale.

Talalgie o Tallonite

La tallodinia o tallonite generalmente indica una patologia infiammatoria che causa una condizione dolorosa del tallone, ovvero la parte posteriore del piede, inferiore al calcagno. In ambito medico la tallonite è nota con il nome di tallodinia o di talalgia plantare. Per la cura della tallonite è consigliato un assoluto riposo e, solo in rari casi, si ricorre alla chirurgia.