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Esame Baropodometrico

L’esame baropodometrico si può eseguire sia in modalità statica sia dinamica (in quest’ultimo caso viene definito Gait Analysis, ovvero analisi del cammino). L’esame baropodometrico consiste nella rilevazione delle principali pressioni del piede attraverso l’utilizzo di sensori collocati su un tapis roulant. Permette dunque di rilevare alterazioni nella statica e nella dinamica del passo in pazienti affetti da piedi piatti, piedi proni, piedi supini, piedi equini ed altre alterazioni del passo e del cammino. Questi esami computerizzati permettono di fare ciò che l’occhio umano non può fare, cioè oggettivare con valori numerici sia l’entità della patologia sia la risposta progressiva al trattamento, effettuando un monitoraggio diretto e oggettivo dei progressi o dell’eventuale inefficacia. Quando necessario, grazie a questi esami è possibile realizzare protesi basandosi su analisi oggettive delle necessità del paziente.

Analisi Stabilometrica

L'analisi stabilometrica (posturografia) può essere eseguita con la stessa pedana baropodometrica se in grado di fungere anche da stabilometro ovvero da misuratore delle oscillazioni posturali in posizione statica. Tramite appositi tests standardizzati e l'elaborazione informatica di tali dati , l'analisi stabilomentrica analizza la strategia utilizzata per mantenere la posizione, quantificando il contributo delle varie componenti del sistema posturale. In tal modo la stabilometria evidenzia eventuali problemi di equilibrio del soggetto (instabiltà posturale) dovuti a interferenze vestibolari , oculomotorie,esterocettive plantari e propriocettive. La standardizzazione del metodo di esame stabilometrico prevede il suo utilizzo nel range di età 11-65 anni. La maturazione della funzione posturale è infatti abitualmente completa verso gli undici anni e resta poi stabile sino a circa 65 anni; al di fuori di tale range appaiono troppe le variabili di varia natura che si sommano nel determinare la personale strategia posturale.

L’ortonixia (Rieducazione Ungueale)

L’ortonixia, dal greco –orthós (corretto) e –onyx (unghia), indica una serie di trattamenti conservativi di competenza prettamente podologica volti alla correzione della forma di lamine alterate. Quale che sia la metodica di rieducazione ungueale effettuata, l’ortonixia risulta particolarmente consigliata sia in soggetti predisposti all’onicocriptosi (unghia incarnita), sia per processi dolorosi causati da alterazioni della lamina, essendo un trattamento indolore e rispettoso dei naturali tempi di crescita della lamina ungueale. Spesso, una deformazione della lamina, causa un’alterazione della pressione a livello delle strutture peri e sotto-laminari, che inizialmente tendono ad infiammarsi ( visibile anche ad occhio nudo come zona di rossore peri-ungueale) per poi, nel tempo, portare a vere e proprie alterazioni, fonti di sintomatologia dolorosa.